Omotossicologia-Omeopatia e Discipline Integrate
L'Omeopatia è una metodica terapeutica che utilizza in dosi minime o infinitesimali una sostanza di origine vegetale, minerale o animale a diverse diluizioni; sostanza che a dosi tossiche o subtossiche provoca nell'uomo sano gli stessi sintomi riscontrabili nel malato in esame.
L’omotossicologia è una concezione innovativa dell'omeopatia con un suo proprio approccio teorico e metodologico e una sua caratteristica strategia terapeutica. L’etimologia del termine omotossicologia significa: "studio degli effetti delle tossine sull’uomo e relativo trattamento omeopatico”.
L'Omotossicologia identifica nelle "omotossine" la causa cui ricondurre molte malattie. Qualunque organismo è continuamente colpito da un'enorme quantità di tossine (batteri, virus, tossine alimentari, fattori di inquinamento ambientale, cataboliti di farmaci di sintesi, stress emotivi, ecc.). In accordo alla teoria di Von Bertanlanffy, secondo cui l'organismo è un sistema di flusso in equilibrio dinamico, se l'omotossina non è particolarmente "virulenta" e se i sistemi emuntoriali sono efficienti, essa attraversa l'organismo-sistema di flusso senza determinare alcuna interferenza nella sua omeostasi, che resterà pertanto nella condizione di equilibrio, cioè di salute. Se viceversa, o perché la tossina è particolarmente "aggressiva" o perché i sistemi di drenaggio emuntoriale non sono sufficienti, si determina un'alterazione dell'equilibrio con insorgenza della malattia. Chiarisce bene questo concetto ciò che affermava il dr. Reckeweg, padre dell'omotossicologia: "le malattie sono l'espressione della lotta dell'organismo contro le tossine, al fine di neutralizzarle ed espellerle; ovvero sono l'espressione della lotta che l'organismo compie naturalmente per compensare i danni provocati irreversibilmente dalle tossine".
In sintesi, l'omotossicologia rappresenta il perfetto punto d'incontro tra medicina tradizionale ed omeopatia. Nel rispetto dell'assioma omeopatico si cura il ”malato e non la malattia”, l'omotossicologia richiede uno stratagemma diagnostico supplementare: partire dall'esame obiettivo, cioè dall'approccio clinico tradizionale, ed integrarlo con la valutazione dello stadio reattivo della patologia e del paziente. Diventa, cioè, fondamentale valutare la malattia anche in termini di reattività, ovvero interpretare la patologia come espressione delle peculiari modalità e capacità reattive del paziente al momento della visita.
Con i farmaci omotossicologici si stimola la capacità di reazione del paziente attraverso il ripristino delle sue capacità metaboliche, enzimatiche, immunologiche, emuntoriali, giungendo alla definitiva eliminazione del carico tossico responsabile del quadro morboso. È possibile dunque utilizzare la terapia omotossicologica, la terapia allopatica o altre metodiche come l'agopuntura e la fitoterapia in una valida associazione terapeutica, al fine di poter usufruire di più strategie terapeutiche mirate per ristabilire lo stato di salute.
Attualmente si utilizzano anche diversi composti omeopatici strutturati secondo le più moderne acquisizioni della P.N.E.I. (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia). La P.N.E.I. è la scienza che indaga i rapporti tra psiche, sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario i quali attraverso la trasmissione di molecole chiamate neuropeptidi interagiscono ininterrottamente tra loro. I neuropeptidi sono definiti “molecole psichiche” in quanto non trasmettono solo informazioni ormonali e metaboliche, ma anche emozioni e segnali psicofisici.
La comprensione del costante rapporto, della comunicazione ed interdipendenza di questi tre apparati fornisce nuove chiavi di lettura per l' identificazione di meccanismi fisiopatologici che sottendono una vasta serie di affezioni e di patologie. Nell'ambito di questa interpretazione, il ruolo fondamentale è svolto dal Sistema Nervoso Centrale (SNC) che funge da attivatore di impulsi, i quali, giunti a livello degli organi e dei sistemi periferici, determinano delle modificazioni biologiche, che successivamente ritornano come segnale allo stesso S.N.C.
Accanto al S.N.C., dobbiamo poi considerare il Sistema Nervoso Vegetativo che funge da struttura di collegamento fra cervello ed organi; attraverso il Sistema Nervoso Vegetativo il cervello invia in periferia messaggi di natura funzionale. In questi messaggi biologici non c'è solo il “vissuto vegetativo” del cervello ma anche il “vissuto psichico” di ciascuno di noi cioè le ansie, i timori, lo stress, i desideri; essi codificano segnali cerebrali, che informano i nostri organi interni della realtà psichica del soggetto in una determinata fase della vita. Il Sistema Nervoso Vegetativo collega cervello, organi, ghiandole endocrine ed il “network” immunitario; quest'ultimo svolge il ruolo di modulatore ed attivatore della funzionalità degli organi e dello stesso S.N.C. In tale ottica, le recenti e complesse ricerche nel campo della Biologia Molecolare confermano sempre più chiaramente che stress psicofisici e condizioni croniche di disadattamento portano ad alterazioni del delicato meccanismo che sovrintende l'omeostasi (stato di salute). Proprio in accordo ai principi della omeopatia, la somministrazione di complessi omeopatici mirati in quantità infinitesimale, svolge un ruolo determinante nel mantenimento e nel ripristino dello stato di salute.